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Orchestra Romagna Nostra
Di Admin (del 12/02/2011 @ 13:48:51, in I PERSONAGGI E LE ORCHESTRE, linkato 1332 volte)
Quando si parla di Liscio in Romagna si parla di un fenomeno musicale che ha attraversato oltre un secolo di storia impregnandone usi, costumi e stili di vita al punto che, nell'immaginario collettivo, il Liscio, pur essendo solo una parte della storia musicale di questa Regione, ha finito per divenire "La Musica Popolare Romagnola". Negli ultimi trent'anni però, chi si interessava di Liscio ha assistito ad un processo alquanto originale: se da una parte infatti diveniva sempre più evidente il progressivo involversi ed il lento decadere del mondo che girava attorno al Liscio: le balere chiudevano, le orchestre si riducevano di numero e, per la maggior parte, orientavano la scelta dei repertori durante le poche serate, su altri generi da ballo, rincorrendo i gusti di un pubblico; dall'altro cresceva, di pari passo, l'interesse per chi andava a ricercare, nel fenomeno Liscio, le chiavi della comprensione della società romagnola e, così facendo, riscopriva la profonda qualità musicale di un genere che era andato, nel tempo, via via, banalizzandosi. Così, a partire dagli anni '90, libri, cd, progetti musicali, hanno cominciato a riaccendere i riflettori su questo genere in un ambito che avevano più a che fare con l'aspetto culturale e sociologico che non con quello del puro intrattenimento: prima Franco Dell'Amore con la Biografia su Carlo "Zaclen" Brighi, poi Riccardo Tesi con il suo "Un Ballo Liscio", poi Giordano Sangiorgi con la compilation "TransRomagna" e, più recentemente, la Piccola Orchestra Zaclen fino ad arrivare al progetto "Romagna Nostra" del 2010, voluto da Sangiorgi e realizzato da Massimo Bubola e diversi musicisti romagnoli, con il contributo della Regione Emilia-Romagna.

L'ORCHESTRA ROMAGNA NOSTRA
Dopo l'esperienza di collaborazione con Massimo Bubola nella realizzazione di Romagna Nostra, la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, all'alba del suo venticinquennale anno di attività, ha deciso di raccogliere attorno a sé alcuni dei musicisti più significativi del panorama folk, etnico e tradizionale della Regione, persone che già collaboravano a vario titolo con la SMP da anni, allo scopo di proseguire il percorso iniziato appunto da Romagna Nostra. L'intento è di realizzare un progetto musicale live che recuperi, in forma di concerto, alcuni dei brani più noti della storia del Liscio assieme ad una scelta dei più belli e, magari, meno noti, rielaborandoli ed attualizzandoli per riproporli al pubblico di oggi, prestando particolare attenzione ai brani in lingua Romagnola. Particolare cura è stata dedicata proprio alla selezione di brani scritti in dialetto che, mentre nelle sue espressioni letterarie, pur mantenendo i caratteri di una spontanea apparente leggerezza tutta romagnola, ha sempre mirato ad alte vette poetiche e messo in valore la ricchezza e la varietà delle tante "parlate" che esistono nel territorio romagnolo (diceva Raffello Baldini: scrivo in dialetto perché vi sono cose che accadono solo in dialetto), nei testi dei brani della tradizione "lisciarola" assume una connotazione unificante, identitaria, facendo sì che un brano come, ad esempio, "A sem di Rumagnul", nella sua immediatezza e semplicità diventi una sorta di Inno per ogni romagnolo che lo ascolti, a prescindere dalla parlata con la quale questi si esprime ed altrettanto immediatamente e nettamente qualificante dell'Entità Romagnola per le persone di provenienza diversa (diceva Secondo Casadei: il dialetto è talmente forte che riesce a rendere romagnolo qualunque ritmo, qualunque tempo, qualunque ballata). L'idea è di realizzare un prodotto musicale di livello qualitativamente elevato ma che sappia dialogare con tutte le generazioni e con tutti i tipi di pubblico mostrando la bellezza e la ricchezza del repertorio cosiddetto Liscio. Nell'immaginario del pubblico e dei turisti che vengono in Romagna oggi, non ci sono più solo il mare e la spiaggia ma c'è la cultura, l'entroterra, i prodotti, la storia, la lingua. Così il progetto ORCHESTRA ROMAGNA NOSTRA vuole integrare, in forma di concerto, tutta la raffinatezza e la novità di questi elementi che sono poi gli stessi elementi su cui, da alcuni anni, si basa la nuova comunicazione turistico/culturale della Romagna, tutta, e della Provincia di Forlì-Cesena in particolare.

Il progetto Orchestra Romagna Nostra è stato realizzato da Marco Bartolini per la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, ispirato dall'idea originale "Romagna Nostra - Massimo Bubola ed il Circolo Sociale del Liscio" di Giordano Sangiorgi, con la Direzione Artistica di Roberto Bartoli, la collaborazione del Mei - Meeting degli Indipendenti, ed il contributo della Regione Emilia - Romagna e la Provincia di Forlì - Cesena.

L'ORCHESTRA è composta da:
Paola Sabbatani: voce
Stefano "Ciuma" Delvecchio: organetti, voci
Simone Castiglia: violino
Emiliano Rodriguez: sassofoni, flauto dolce
Daniele Santimone: chitarre
Roberto Bartoli: contrabbasso e arrangiamenti

IL REPERTORIO:
Un bès in bicicletta (Secondo Casadei) guarda il video
Il passatore (Secondo Casadei) guarda il video
La mazurka di periferia (parole di Raul Casadei. musica di Muccioli Enrico/Casadei Raul) guarda il video
Polvere (Galletti-Micheletti) guarda il video
Romagna mia (Secondo Casadei) guarda il video
A gramadora (parole di Aldo Spallicci. musica di Cesare Martuzzi)
La majè (parole di Aldo Spallicci. musica di Cesare Martuzzi)
Romagna e sangiovese (parole di Raul Casadei. musica di Terzo Fariselli/Casadei Raul)
Ninna nanna di Modigliana (Tradizionale)
Mama luntèna (Secondo Casadei)
Polka 13 (di Carlo "Zaclèn" Brighi)
Non c'è pace tra gli ulivi (Secondo Casadei) guarda il video
La disperata (Secondo Casadei) guarda il video
Veglione (tradiz. dell'imolese di fine 800)