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L'Orchestra Casadei 1928/2008 - 80° anniversario
Di Admin (del 27/02/2011 @ 19:08:29, in I PERSONAGGI E LE ORCHESTRE, linkato 12843 volte)
ANNI '20
Il M° Secondo Casadei dopo aver militato per quattro anni nell’orchestra di Emilio Brighi, figlio ed erede musicale del mitico Carlo Brighi (in arte Zaclèn) e aver già scritto il suo primo brano dal titolo Cucù, decide di realizzare il suo più grande sogno!


Complessino estivo di cui fa parte Secondo Casadei,1927 Stabilimento Norge (Bellaria)

Nel 1928 il M°Secondo Casadei all’età di 22 anni fonda ufficialmente l’Orchestra Casadei.


Orchestra Secondo Casadei nella prima formazione ufficiale, 1928

L’Orchestra debutta a Gatteo a Mare al Dancing Rubicone, inaugurando questo nuovo centro turistico. L’organico dell’Orchestra è formato da due violini, chitarra, contrabbasso, clarinetto in do e autentica novità per quei tempi, saxofono, batteria e banjo. Arrivarono poi in seguito sax tenore, tromba e pianoforte.
Nel 1928 l’Orchestra Casadei incide anche il suo primo disco 78 giri su disco Fonit con matrice 6044 al lato A Ricordo (valzer) e al lato B Capricciosa (mazurca) a seguire sempre nello stesso anno saranno incise anche Cucù (valzer), Fitinj (polca).
L’Orchestra a quei tempi si spostava in bicicletta e il più robusto doveva trascinarsi dietro un carrettino con su il contrabbasso. È chiamata a rallegrare le ricorrenze più significative del mondo contadino: la festa della mietitura, battitura, vendemmia ed il più delle volte viene compensata in natura.
Dall’aia si passa ai cameroni (cambaroun), le balere di allora, per il carnevale, capodanno e poi e poche altre occasioni. È anche poi partecipe di ogni momento importante della vita famigliare, dal battesimo al matrimonio: in fine accompagnerà anche l’ultimo viaggio degli appassionati della sua musica. Secondo Casadei è il primo ad inserire un cantante nell’orchestra Romagnola, poiché fino ad allora si eseguivano solamente brani strumentali. Secondo Casadei fu l’inventore della canzone dialettale romagnola.
L’Orchestra Casadei è la prima orchestra da ballo ad indossare una divisa, bianca d’estate e un rigoroso smoking d’inverno. La prima ad avere una presentazione all’inizio, durante e alla fine della serata.
È la prima ad avere un manifesto ed un megafono per il cantante.
Secondo Casadei è il primo a creare un' orchestra stabile con elementi fissi e con precisi contratti; è il primo a curare anche le pubbliche relazioni (cartoline, volantini, locandine e programmino, ecc.).

ANNI '30
Cameroni con lumi a petrolio, un palco altissimo in un angolo e alle pareti attorno le panche, riservate alle mamme delle ballerine, che molte volte si sistemavano in piedi per controllare meglio le figlie che non dovevano farsi stringere dai cavalieri. “I palchi erano talmente alti che per suonare dovevo stare un po’ curvo perché l’archetto del violino toccava il soffitto”, scrive Secondo Casadei nel suo diario.
Durante i veglioni l’Orchestra sostava a mezzanotte per il riposo e veniva invitata dalle famiglie del luogo che facevano a gara con le specialità delle Azdore per averla ospite.
Il raggio d’azione dell’orchestra si allargò, in quegli anni sempre più e l’Orchestra Casadei conquista le zone di Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini ed in breve tempo tutta la Romagna.
Dice Secondo Casadei: “ Era tanto grande la passione per la musica e per la mia Orchestra che il giorno delle mie nozze ho piantato mia moglie Maria per andare a suonare a Forlì (al Veloce Club).”


Maria Boschetti Casadei

1936 - L’Orchestra Casadei sostituisce le biciclette con una Fiat Balilla. Dagli anni ’30 agli anni ’40 Secondo Casadei cerca di diffondere le sue composizioni distribuendo personalmente manoscritti alle diverse orchestre romagnole. Con il passare del tempo le richieste diventarono talmente tante che fu costretto ad acquistare un ciclostile. L’orchestra dalle feste dei contadini e dai cameroni passò ai veglioni dei circoli: all’inizio suonava solo il sabato e la domenica poi gli impegni crebbero. Ogni serata era importante, sia nel più piccolo paesino di montagna che nella sala più esclusiva della città.
Con l’incitamento “Stasera bsogna dèj” (questa sera bisogna mettercela tutta), Secondo spronava i suoi ragazzi. La gestione dell’orchestra: Secondo prendeva i soldi toglieva le spese e poi divideva in parti uguali con tutti gli orchestrali.

ANNI '40
Durante la guerra anche l’Orchestra Casadei non lavorava quasi più. Sono momenti difficili per tutti e se suona qualche volta, è per i militari, o al massimo si fanno quattro salti in una stalla. Dopo il fronte per Secondo le prospettive sono poche: è di moda tutto ciò che arriva dall’America, i ritmi alla Glenn Miller, il boogie woogie e tutta la musica Afrocubana imperversano.
Durante le serate appena l’orchestra si permetteva di intonare un qualche valzerino veniva immediatamente subissata di urla e fischi, tanto che era costretta a smettere e a cambiare repertorio.
Secondo Casadei non desiste, solo contro tutti, inizia la sua battaglia.
Le altre orchestre si esibivano eseguendo tutto ciò che il pubblico e la moda volevano: Secondo Casadei è l’unico che cerca di opporsi alla marea, rischiando l’impopolarità.
Note strategiche.
Dopo un ricco e tiratissimo repertorio moderno, Secondo Casadei furbescamente attacca il ¾ con la famosa “Vedova allegra”. Chi può fischiarla? Sull’onda di questa melodia inizia un suo valzerino, poi una mazurca, poi… il pubblico che balla se ne accorge e ricomincia a fischiare, così si ritorna daccapo.
Piano piano, però, Secondo con grande costanza riconquista il suo pubblico, che ritorna a saltare le sue irresistibili polche.
1946 - l’Orchestra acquista una Lancia Landa dal Vaticano.


Orchestra Casadei a Fratta Terme 1947

ANNI '50
1952 – Scandalo rosa nell’Orchestra Casadei. Per la prima volta nella storia delle orchestre da ballo sale sul palco una cantante: grande clamore fra il pubblico, non abituato ad una presenza femminile. Ma è subito successo e Arte Tamburini (questo è il nome della cantante), diciassettenne di carattere e di talento, conquista presto la stima e l’ammirazione di tutti.


Arte Tamburini

Secondo si circondava sempre di validissimi elementi, dai quali pretendeva il massimo; dietro le quinte però regnava un’atmosfera di grande cameratismo ed allegria. Gli scherzi reciproci, leggeri o… pesanti, continuano ad essere il collante che li tiene uniti: trasformando così la fatica dei girovaghi in una sarabanda.
1954 – Nasce “ Romagna mia”

Spartito originale di Romagna mia

1955 – L’orchestra Casadei sostituisce la Lancia Landa con una nuovissima Opel 1700 con rimorchietto porta strumenti.


Opel 1700 con a bordo parte dell'orchestra

Questi sono gli anni in cui parte integrante del successo dell’Orchestra Casadei è anche Radio Capodistria che con il suo ascoltatissimo programma “Musica per Voi”, trasmette spesso la musica di Secondo, portandola ad una grandissima popolarità.


Radio Capodistria

ANNI '60
Nel 1960 arrivò Raoul e portò in Orchestra la sua giovane e prorompente vitalità. Con nuove idee e proposte. Con lo zio Secondo iniziò uno straordinario sodalizio artistico che fece epoca e diede il via al fenomeno “Liscio”.
Le sue prime canzoni “Riviera Romagnola e San Marino good-bye”.
1965 – La Opel 1700 va in pensione e arriva una Mercedes 190 con la roulotte.


Mercedes 190 con roulotte

1967 - Orchestra Spettacolo Secondo & Raoul Casadei, con questo nuovo nome crebbe sempre più la popolarità, sia la vendita di dischi e le richieste aumentarono enormemente, tanto che non vi erano abbastanza giorni per soddisfare tutti!
Gli unici due giorni di riposo che si concedevano Secondo e l’orchestra erano come da tradizione il 2 di novembre e il primo giorno di quaresima.
Le “Armi d’assalto” di quegli anni sono le canzoni che piacevano anche e soprattutto ai giovani ed un nuovo, rivoluzionario modo di presentare le serate, inserendo battute scherzose e piccoli divertenti sketch.

ANNI '70
1970 – All’avanguardia come sempre l’Orchestra Casadei, inaugura un pullman corriera Fiat 314, il primo di quei pullman musicali che ancora oggi sfrecciano sulle autostrade, seguirono poi un Fiat 370 Barbi, un Fiat 370 OX Padane e un 370 HD Orlandi, tutti guidati dal bravissimo Libero che alla fine degli anni sessanta sostituì Dino Casadei, fratello di Secondo e padre di Raoul.


Il primo pullman dell'Orchestra Casadei

1971 – Vittorio Salvetti che già ha scoperto televisivamente l’orchestra vuole come ospite in quell’anno al Festivalbar ad Asiago.


Asiago, settembre 1971 - L'Orchestra Casadei è a Festivalbar

Secondo Casadei rimase con la sua Orchestra fino all’ultimo sempre con grande volontà ed entusiasmo.
Il 19 novembre 1971 in seguito ad una lunga malattia il M° Secondo Casadei, muore. In seguito alla sua scomparsa, la bacchetta passò nelle mani del nipote Raoul che a furor di popolo divenne il nuovo “capo”.
Appena assunto il suo nuovo ruolo, Raoul iniziò la sua evoluzione, facendo molti cambiamenti all’interno dell’orchestra, nel programma musicale, orientandola verso un discorso nazionale ed ebbe così inizio la grande ed inarrestabile ascesa.
1973 – “Ciao Mare”
La canzone si piazzò nei primi posti al Festivalbar e rimase per mesi nelle hit-parade.
1973 – “La mazurca di periferia”con la splendida voce di Rita.
1974 – Il Festival di San Remo apre le porte all’Orchestra Casadei ed Edgardo Gelli interpreta “La Canta”.
1974 – E’ anche l’anno della gettonatissima “Simpatia” lanciata da Renzo Vallicelli detto il Rosso.
1976 – Il Giro d’Italia è la nuova sfida dell’orchestra.



L'Orchestra Casadei al Giro d'Italia sul carro-barca

La colonna sonora della gara è Amico Sole, con la grande voce di Mauro Ferrara, che viene suonata assieme agli altri motivi più popolari. Tutta la gente balla per le strade.
1976 – Il protocollo dell’Orchestra Casadei il 4 di ottobre registra ben 208 lettere di ammiratori, pari a 1 chilogrammo di posta.
Sull’onda del successo, continuano e si moltiplicano articoli sui giornali, gli spettacoli si susseguono senza respiro: migliaia di chilometri all’anno, bagni di folla,colonne sonore cinematografiche, films e fotoromanzi per Raoul Casadei, sigle televisive (fra cui "Domenica in"…) e per soap opera (“Figli miei, vita mia”) ed ancora spot pubblicitari di prestigio (Barilla e Biancosarti) vedono in questi anni protagonista l’Orchestra.
Una curiosità: L’Orchestra Casadei con Adriano Celentano risulta la più falsificata sul mercato delle musicassette.
La Fabbri Editore sceglie Raoul Casadei come testimonial del ballo in Italia nella collana “Vai col Liscio”, dedicata a chi vuole imparare a ballare divertendosi.
1977 – Partita dalla Romagna quest’Orchestra non ha più confini: è un trionfo. L’Italia intera è conquistata dal liscio. Le piazze, gli stadi ed anche i sagrati delle chiese con le loro feste religiose sono i suoi “campi di battaglia” e naturalmente le balere, nate a centinaia in questi anni di boom.
A Ravenna nasce nel 1977 la Cà del Liscio, la megastruttura voluta fortemente da Raoul Casadei come omaggio allo zio Secondo ed alla musica popolare.
La Cà del Liscio è meta di centinaia di pullman che arrivano da tutt’Italia, di gente che ha voglia di ballare e divertirsi, alla quale fanno capo i tantissimi Club Casadei nati nel frattempo e sparsi ovunque.

ANNI '80
L’allegria fa spettacolo. Sempre al passo coi tempi e con la moda, Raoul Casadei lancia nuove sonorità, nasce la “Musica Solare”, un insieme di brani che evidenziano i suoni ed i sapori della cultura mediterranea.
Raoul appende la chitarra al chiodo e segue l’Orchestra dietro le quinte. Sono questi gli anni di La banda degli angeli, E..e..estate, Tradizioni, Amore e fisarmonica, Innamorarsi in riviera e Simpatici italiani.
Una curiosità: da una indagine dell’Abacus il 90,3% degli italiani conosce Casadei.

ANNI ‘90
L’Orchestra in questi anni vola a New York, Rio de Janeiro per il famoso carnevale ed è la stella di bellissime crociere.
Sono di questi anni: Profumo di balera, RiminiRiminiRimini, La polchissima, Romagna Capitale, La famiglia, L’amicizia e La canzone del mare.

I MESSAGGI DELLE MUSICHE DEI CASADEI SONO E SARANNO PER SEMPRE, LA TRADIZIONE, L’AMICIZIA, L’AMORE, LA FAMIGLIA, LA SEMPLICITA’ E L’OTTIMISMO.

(Tratto dal giornalino “Romagna mia”)